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Villa Nitti Open
Il Progetto Villa Nitti Open prevede il presidio permanente della struttura di Acquafredda di Maratea con una programmazione di alto profilo e la messa a disposizione dello spazio per le attività culturali del territorio
Fondazione Nitti ha messo al centro della sua “mission” il recupero funzionale di strutture profondamente connesse con la storia di Francesco Saverio Nitti, in particolare nel territorio della Basilicata, che nel variare della programmazione è rimasto un punto fermo perseguito sotto la denominazione “Recupero funzionale dei luoghi nittiani”.
In particolare a Melfi la Casa Natale e il Centro Culturale e a Maratea Villa Nitti sono stati i punti di riferimento di una continua interazione con le istituzioni nel territorio finalizzata a definire una forma giuridica per la valorizzazione in forma continuata e programmata di luoghi destinabili a piena e integrata fruizione sociale e culturale, tra di loro con finalità ed obiettivi complementari e con significato in parte rispondente agli obiettivi statutari della Fondazione, in parte per un inquadramento strategico in finalità di pubblico interesse e con progettazione e gestione strettamente partecipate dalle istituzioni stesse ed in primis dall’ente regionale che è socio di riferimento.
La Casa Natale è entrata in patrimonio alla Fondazione e la riflessione con il Comune di Melfi per la sua trasformazione museale è giunta alla condizione deliberativa.
Il Centro culturale, già oggetto di ampia sperimentazione gestionale, è anch’esso in fase prossima a deliberazioni a seguito di ampia e specifica istruttoria.
Per quanto riguarda Villa Nitti a Maratea la prima fase di riqualificazione in stretta collaborazione tra Regione e Fondazione Nitti ha avuto luogo nella prima parte del decennio con il lancio di un’alta iniziativa formativa, posta sotto gli auspici di due ministeri italiani (l’Istruzione e la Coesione), portando a funzionalità le strutture interne della Villa, dimostrando l’importanza di un presidio progettuale pertinente e qualificato, ma richiedente ancora un’ampia istruttoria tecnico-amministrativa per addivenire a formule di stabile gestione.
La ripresa di dialogo con la Regione ha dunque rimesso in luce la necessità di agire con progetti idonei a qualificare ulteriormente la tesi del “presidio” e in pari tempo meritevoli di essere accompagnati da decisioni di stabilizzazione della collaborazione istituzionale.
Il progetto Villa Nitti Open, nel biennio che va concludendosi, è stato espressione di proprio questo rinnovato dialogo, preludendo a quella stabile attivazione di una responsabilità di presidio permanente da parte di Fondazione Nitti.
Gli organi sia scientifico che amministrativo di Fondazione Nitti – partecipati da rappresentanti designati dalla Regione e di altre istituzioni del territorio tra cui i Comuni di pertinenza e l’università della Basilicata – hanno dato il loro migliore e più attento contributo, con l’auspicio che una volta assunte le determinazioni amministrative e quindi in con certezza delle copertura, tutti gli impegni siano attivabili per arrivare a una forma di cooperazione stabilizzata che consenta equilibri gestionali e finanziari e corrispondenza delle attività alle attese generali accennate.
Al termine di questo percorso pluriennale, è ancora più evidente che il presidio permanente che riporta tanto a un organo scientifico di orientamento quanto a un organo amministrativo responsabile delle compatibilità, assicura la messa a punto di programmi e assicura una forte pertinenza con il carattere culturale, sociale e scientifico della destinazione della Villa (come era previsto all’origine nei vincoli di cessione della Villa stessa dalla Famiglia alla Regione).
1. Le attività svolte
- 21 luglio 2019: Quattro Dialoghi di Cento Anni fa
Il primo passo del progetto ha coinciso con una tappa delle celebrazioni del 150° della Nascita di Nitti (2018), del 100° del Governo Nitti (2019) e dei trattati di Pace (2019-2020), con l’attivazione dell’Unità di missione per le celebrazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed in collaborazione con la Società italiana per lo studio della storia contemporanea (SISSCO).
Lo spettacolo “Quattro dialoghi di cento anni fa”, del regista Gianpiero Francese e portato in scena dalla compagnia teatrale Opera, ha rappresentato un’occasione per la riapertura di Villa Nitti, rimettendo al centro la sua dimensione di luogo di memoria storica attraverso la rievocazione della vicenda pubblica e privata dello statista di Melfi.
Una forte partecipazione a un appuntamento culturale che ha combinato arte, storia e convivialità: dall’apertura affidata a storici esperti in studi nittiani alla conclusione, con un apericena offerta al pubblico per restituire appieno una dimensione di vitale dialogo tra la Villa e la Città di Maratea. L’evento ha aperto una nuova stagione di forte collaborazione con la comunità e l’amministrazione locale
- 25/26 ottobre 2019 – 20 ottobre 2020 – 28/31 ottobre 2021: Festival delle Città Narranti, un laboratorio permanente sul brand urbano
Tre appuntamenti, in crescendo, che hanno confermato il valore del contributo scientifico-culturale che la Fondazione può portare al territorio lucano e marateota attraverso una stabile presenza all’interno di Villa Nitti.
Dopo la prima edizione sperimentale, nell’ottobre 2019, realizzata in stretta collaborazione con la Fondazione Matera 2019, altri due appuntamenti, di dimensioni e intensità diverse, il Festival delle Città Narranti ha portato a Villa Nitti studiosi, giornalisti, artisti, manager e amministratori che si sono impegnati alla costruzione di un laboratorio permanente e trasversale che, allo stato attuale, raccoglie tre atenei di altrettante regioni, Università della Basilicata, Università di Milano IULM, Università di Napoli “Suor Orsola Benincasa”, chiamati a ragionare su di un progetto dedicato a nuove idee per promuovere città e territori culturalmente ed economicamente.
Uno spazio dedicato a nuove professioni ibride, con un occhio ai temi sociali e identitari interni alle comunità e un altro occhio allungato sui tanti che, all’esterno, non conoscono ma “immaginano”.
La formula è quella della “narrazione di narrazioni”, ovvero i tanti modi di rappresentare lo storytelling attorno a luoghi, città e territori che, spesso per grandi eventi, comunque per promuovere nuova attrattività, oggi debbono ineludibilmente percorrere la strada dell’iniziativa comunicativa che non è fatta solo di pubblicità, di messaggi assertivi o di perentori inviti al turismo.
Ma di molte e più sofisticate maniere di esprimere sentimenti del nostro tempo insieme alle relazioni con la storia, la memoria e il patrimonio (ambientale e culturale, materiale e immateriale) che rendono quei luoghi e quei territori un mondo di distinzioni. Nelle giornate 2019 a Maratea, si sono succedute voci narranti di diversi casi-studio di città del sistema euro-mediterraneo: Barcellona (Enric Truñó i Lagares), Wrocalw, ovvero Breslavia (Katarzyna Stępniak), Petra, in Giordania (Marco Biazzetti) e, per voce di molti interventi, anche Milano con il caso di Expo 2015.
Fondamentale il contributo portato dalle presenze del prof. Giampaolo D’Andrea, in qualità di Consigliere del Ministro alla Cultura, Paolo Verri, direttore della Fondazione “Matera Basilicata 2019, del presidente della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale della Basilicata Pier Giorgio Quarto e di Gianni Canova. Quella edizione dell’evento ha inaugurato la collaborazione della Fondazione Francesco Saverio Nitti con l’Istituto Superiore di Maratea “Giovanni Paolo II”.
Una collaborazione cresciuta ed evolutasi nell’arco di due anni complessi, nel corso dei quali l’irrompere della pandemia ha reso molto più complessa e delicata l’attività della Fondazione che non ha tuttavia mai sospeso le sue attività. Nemmeno nella fase più acuta della crisi sanitaria. Un meeting ristretto, in modalità blended, ha riportato a Villa Nitti nell’ottobre 2020, nuovi e dinamici partner che sarebbero poi stati nuovamente e più strutturalmente coinvolti nell’anno successivo.
La Fondazione Romualdo Del Bianco di Firenze, con il Movimento Life Beyond Tourism Travel to Dialogue, la Open Design School di Matera, la Regione Emilia-Romagna, nella figura del suo assessore alla cultura, Mauro Felicori.
Questi e nuovi interlocutori si sono ritrovati dal 29 al 31 ottobre 2021 per lanciare un “laboratorio per Maratea”. Oltre 60 le voci intervenute lungo tre le direttrici articolate in tavole rotonde che hanno prefigurato un più ampio ventaglio di argomenti dell’edizione del 2022: teatro, sport (in particolare connesso agli eventi olimpici) e turismo.
Principale novità di questa edizione, accanto alle discussioni tra addetti ai lavori, come Stefano Beghi, Direttore del Karakoroum Teatro, esperti e accademici, tra i quali spicca il nome del Prof. Angelo Bianchi, già Ministro dei Trasporti e Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il lancio di un “Fuori Festival”: eventi dedicati alla città, al territorio, al pubblico di non addetti ai lavori.
Grande la partecipazione all’intervista del Presidente Stefano Rolando al giornalista e scrittore Corrado Augias, nella serata di sabato 30 ottobre, e alla presentazione dei due documentari “Napoli Eden”, opera dell’artista Annalaura Di Luggo entrata in lizza per gli Oscar 2021 e adottata dai Ministeri della Cultura e degli Esteri, del documentario “Strehler, com’è la notte?”, con alcuni stralci presentati e commentati dalla vicedirettrice di Rai Documentari Karina Laterza e il produttore Marco Alessi.
Più di tutto, però, ha riscosso grande successo l’originale laboratorio teatrale intitolato “TRAGÖDIA – Atto III La Regina” di e con l’artista Andrea Cusumano, già assessore alla Cultura di Palermo, che ha chiuso la tre giorni domenica 31 ottobre.
La Mostra Narrante “Storie Fili d’erba” ha fatto da cornice all’intero evento. Una produzione dell’associazione Liberi Libri e Studio Ali che ha assunto un duplice e rilevante significato. L’unico progetto di Capitale per un Giorno ripreso e sviluppato oltre e al di là dell’esperienza di Matera 2019 che ha rafforzato ulteriormente la collaborazione con l’Istituto Giovanni Paolo II, attraverso il Workshop “Intrecci di Comunità”, curato dall’artista Carla Viparelli, e che ha visto l’adesione e la partecipazione di oltre 40 studenti dell’indirizzo artistico, una piccola delegazione dei quali ha partecipazione all’inaugurazione di venerdì 29 ottobre per presentare direttamente il proprio lavoro.
Ad aprire l’intenso fine settimana di lavori, giovedì 28 ottobre, il laboratorio “L’interpretazione e la presentazione del territorio per un nuovo stile di viaggio”: un momento di formazione aperto agli stakeholders del territorio, organizzato in collaborazione con la Pro Loco di Maratea “La Perla”, tenuto dal Movimento Life Beyond Tourism Travel to Dialogue. Ne è gemmata una ulteriore collaborazione che ha portato Villa Nitti, come “luogo parlante” di memoria e cultura, all’evento “Florence in The World. The World in Florence”: una mostra internazionale dedicata al racconto delle città organizzata, il 25 e 26 novembre 2021, dalla Fondazione Romualdo Del Bianco.
- 18/20 giugno 2021: “Sud & Nord. Villa Nitti accorcia le distanze”
Un evento per candidare “Villa Nitti” a diventare luogo di confronto permanente sul tema principe della filosofia nittiana: le relazioni tra Sud e Nord Italia. Organizzata in collaborazione con l’associazione Merita – Meridione Italia, dell’ex Ministro Prof. Claudio De Vincenti, la I edizione di “Sud & Nord. Villa Nitti accorcia le distanze” può documentare un debutto d’eccezione, inaugurata dallo scienziato che di lì a qualche mese avrebbe vinto il Nobel per la Fisica, prof. Giorgio Parisi, e conclusa dal commissario europeo Paolo Gentiloni. Nel mezzo, gli interventi dei Ministri Mara Carfagna, Daniele Franco e del Vicepresidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato.
Con l’obiettivo di fare di Villa Nitti un luogo simbolo del Meridione e centro di elaborazione e analisi sui grandi temi culturali, politici ed economici all’ordine del giorno nell’agenda del Paese e dell’Europa nel dopo pandemia, con un occhio particolare al Mezzogiorno, nella tre giorni di giugno, apice e cuore del progetto Villa Nitti Open, hanno preso la parola amministratori delegati, docenti universitari, rappresentanti istituzionali ed esponenti del mondo economico nazionale.
Dal Presidente di Ilva di Taranto, Franco Bernabè, alla Presidente di Italia Decide, Anna Finocchiaro; dal Vicepresidente di Confindustria, Vito Grassi, il Presidente di Animi Gerardo Bianco, al Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtiriegel.
Argomento principe, filo conduttore dell’appuntamento è stato l’apparente ossimoro di “Umanesimo digitale”, a significare il nesso inscindibile tra formazione umanistica e formazione scientifica simboleggiato dal dialogo tra il filosofo Sebastiano Maffettone e l’ingegnere Gaetano Manfredi.
La seconda giornata, focalizzata sulla triade “Saperi, Sviluppo, Sostenibilità”, ha visto l’intervento, tra gli altri della Presidente di Terna Valentina Bosetti, il Presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay, il Presidente di Getra Marco Zigon, l’Ad della Casa editrice Laterza Alessandro Laterza, Lucrezia Reichlin della London Business School e Ortygia Business School, il direttore di Studi e Ricerche per il Mezzogiorno Massimo Deandreis. La conclusione affidata a due studiosi stranieri: Joel Mokir docente di storia economica alla North Western University e l’economista Deirdre McCloskey dell’Università dell’Illinois.
Quattro i giornalisti di autorevoli testate nazionali che hanno coordinato il dibattito con il pubblico: il direttore del “Corriere del Mezzogiorno” Enzo D’Errico; l’editorialista del “Corriere della Sera” Dario Di Vico; Vera Viola, “Sole 24ore” e Alfonso Ruffo, “Economy”.